Museo di Palazzo Palazzo Mocenigo

Palazzo Mocenigo

MINIARTEXTIL 2010...e lucean le stelle

Progetto

Torna a Palazzo Mocenigo, per la quinta volta dal 2006, la Fiber Art, forma espressiva contemporanea, in cui si utilizzano – in tutte le possibili accezioni e materiali – il filo, la fibra, il tessuto, con un’autonomia del tutto nuova, oggi attualizzata da strutture e iconografie in continua evoluzione. La mostra, curata da Luciano Caramel, è ideata e promossa da Arte&Arte (Como), in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia.

La mostra presenta nel portego al primo piano del museo 54 minitessili di artisti di 40 paesi e 6 installazioni – di cui 5 di grandi dimensioni degli artisti giapponesi Kyoko TsujitaTakushi Aono, Shihoko Fukumoto, Makiko Wakisaka, Sumiko Tasaka e una scultura tessile dell’italiana Elisa Nicolaci – esposte tra l’androne al piano terra e il portego al primo piano.

Tutti i lavori hanno per soggetto l’universo e le sue suggestioni e rappresentano il frutto di un’indagine in nuovi campi di ricerca che esplorano lo spazio tra la terra e il cielo, traggono ispirazione dal movimento dei pianeti o dai disegni delle costellazioni.

Molte tra le opere esposte danno enfasi alla luce oppure presentano effetti cinetici, texture dinamiche, o ancora, “fughe” nello spazio e nel tempo.

Tra i minitessili più curiosi e accattivanti si segnalano: Meditation, di Hiroko Watanabe, per l’originale impiego delle luci led; A second Earth, dell’artista belga Annelies Slabbynck, che richiama organismi fantastici utilzzando raso cera e materiali sintetici e i lavori di due giovanissime artiste, Space In della ceca Dagmar Smetanova (classe 1986) – tutta l’essenza dello spazio in un globo di carta pressata – eThe Hall, della turca Muge Durmaz (classe 1985), che racchiude all’interno di un piccolo melograno l’immensità dell’universo.

Le cinque grandi istallazioni sono il frutto del lavoro di altrettanti esponenti della Fiber Art giapponese, tra i più affermati interpreti di quest’arte a livello internazionale. Dalla prestigiosa Gallery Gallery di Kyoto provengono le suggestive e misteriose installazioni di Takushi Aono e Kyoko Tsujita: la prima, Ferita-Cosmo, è un incredibile cascata di spilli in continuo movimento che riflette costantemente la luce con effetti cangianti, la seconda, Reflection, è un tappeto lunare realizzato con moduli di acciaio che si adatta alle superfici su cui è adagiato; Makiko Wakisaka propone Cell-Microcosmo, realizzata con le venature delle foglie, mentre Sumiko Tasaka e Shihoko Fukumoto (quest’ultima specializzata nella tecnica shibori) si cimentano in due arazzi, Beyond the last, in alluminio, argento e seta e l’imponente Koku (Il vuoto). È senz’altro da menzionare infine l’enigmatica scultura tessile dell’italiana Elisa NicolacIl Metafisico, che, a detta della sua creatrice “(…) si libera progressivamente, dal suo peso di scultura, di materia, di forma e diviene misteriosamente lieve”.

Catalogo italiano/inglese/francese JMD Como, con intervento critico di Luciano Caramel.