MUVE Contemporaneo
BRIGITTE NIEDERMAIR
Me and Fashion
Dal 9 maggio al 24 novembre 2019
Venezia, Museo di Palazzo Mocenigo
A cura di Charlotte Cotton
Direzione scientifica Gabriella Belli
La mostra personale di Brigitte Niedermair al Museo di Palazzo Mocenigo è un’interazione dinamica tra le fotografie dell’artista – tratte dal suo archivio di oltre vent’anni di pratica fotografica – e l’architettura e l’arredamento delle sale comunicanti di Palazzo Mocenigo.
In collaborazione con Charlotte Cotton, curatrice internazionale di fotografia, Niedermair ha risposto all’atmosfera specifica di ogni stanza, inserendo i suoi singolari tableaux di foto di moda e di natura morta in questi ambienti storici che spaziano da una grandezza intima a quella più imponente. La sinergia tra il pubblico e gli interni, un tempo privati, di questo storico palazzo della famiglia Mocenigo (diventato il Museo del tessuto e del costume di Venezia nel 1985) e le fotografie di Niedermair è stratificata, con un tenore che muta da una stanza all’altra. Niedermair ha selezionato e rimosso diversi dipinti della collezione di Palazzo Mocenigo, sostituendoli con le sue fotografie per amplificare e contrastare volutamente i significati sottesi di genere e identità che permeano questi interni prevalentemente del XVII secolo. Gradualmente lo spettatore si rende conto del fatto che le uniche donne ritratte che guardano fuori dai confini delle loro cornici risalgono ai secoli XVII e XVIII, mentre le loro controparti contemporanee resistono volgendo le spalle.
L’intervento di Niedermair al Museo di Palazzo Mocenigo rianima gli interni e le narrative di genere inerenti che essi contengono. La mostra è accompagnata dal libro-indagine di Niedermair Me and Fashion, pubblicato da Damiani Editore, il che aggiunge un ulteriore significato al costante commento visivo dell’artista sulla rappresentazione della donna e sul significato della moda. Niedermair è una figura eccezionale nel campo della fotografia di moda, sia come autrice sia come protagonista che porta il suo sguardo femminile all’interno di un sistema di immagini dominato dagli uomini.