Dal 6 Settembre 2018 al 6 Gennaio 2019
Venezia, Museo di Palazzo Mocenigo
A cura di Chiara Squarcina
Al Museo di Palazzo Mocenigo un’esposizione che intende esplorare alcuni aspetti legati alla moda e agli usi e costumi in voga nella Venezia del XVI secolo, l’epoca in cui visse Jacopo Robusti.
Ospitata lungo il percorso permanente e nel Pòrtego del museo, a cura di Chiara Squarcina, la mostra intende approfondire – attraverso momenti diversi – alcuni aspetti legati al contesto storico in questione. Il primo focus, qui presentato, è dedicato all’artigianato legato alla produzione di manufatti in rame e ottone, oltre a stoffe dal Seicento all’Ottocento, provenienti dalle collezioni del noto antiquario trevigiano Elio Dal Cin (1909 – 1963).
Seguiranno, nelle settimane successive, fino al 9 gennaio 2019, ulteriori approfondimenti che consentiranno di conoscere di volta in volta le fogge dei costumi d’epoca, attraverso la proposta di ricostruzioni di abiti rinascimentali, indossati dai personaggi ritratti nelle opere di Tintoretto e la loro “coreografia esistenziale”. Un universo ricco di riferimenti simbolici spesso incomprensibili all’osservatore contemporaneo.
L’esplorazione della moda e del gusto dell’epoca continuerà poi con la presentazione dei velluti, damaschi e broccati provenienti dalle collezioni del Museo, che impreziosiscono le fogge dei protagonisti delle celeberrime tele tintorettiane.
Saranno inoltre presentati, sempre lungo il percorso espositivo, anche alcuni manufatti d’epoca, come le famose calzature alte 32 centimetri, i Calcagnini, e il corsetto maschile o Cuoietto.
Per rendere ancor più vivida la memoria, in questo affascinante viaggio nel passato, saranno inoltre riproposte le copie degli abiti indossati dai personaggi ritratti dal Maestro. Grazie al coinvolgimento di Stefano Nicolao e dei suoi studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, della “Sartoria Poetica” – sarte professioniste che lavorano all’interno dell’Accademia da Ponte di Vittorio Veneto – si potrà quindi rivivere questo mondo lontano grazie ad ambientazioni di grande suggestione.
La mostra è accompagnata da un catalogo dedicato alla collezione Dal Cin, edito dalla Fondazione Musei Civici di Venezia.