Museo di Palazzo Palazzo Mocenigo

Palazzo Mocenigo

MINIARTEXTIL 2009. Matrix Natura

Progetto

Torna a Palazzo Mocenigo la Fiber Art, forma espressiva contemporanea, in cui si utilizzano – in tutte le possibili accezioni e materiali – il filo, la fibra, il tessuto con un’autonomia del tutto nuova, oggi attualizzata da strutture e iconografie in continua evoluzione. Matrix Natura è il tema intorno al quale si sono confrontati artisti provenienti da tutto il mondo. Curata da Luciano Caramel, è ideata e promossa da Arte&Arte in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, con il patrocinio del WWF.

In mostra 54 minitessili di artisti di oltre 51 Nazioni. Singolare è la scelta dei titoli e dei materiali che in diversi casi si accomunano come in quello eclatante di Lina Ringeliene, artista lituana che presenta Depth Structures (Strutture della profondità) realizzato con intestino di animale e perle naturali e di Oznur Enes, giovane turca che propone Deep (Profondo) realizzato anche in questo caso con intestino di animale e filo di ferro.

Maria Barbara De Marco e Marialuisa Sponga hanno dato ai loro lavori lo stesso titolo Humus; mentre l’italiana Filo Pezzullo con Cenere e Sangue richiama il lavoro della moldova Olga Strungari dal titoloIncenerito. Prevalente la presenza di artisti giapponesi, qui rappresentati da Masae Bamba che propone un’installazione composta da piccole e numerose sculture in seta realizzate con la tecnica Shibori,Tomoko Baba che costruisce una sorta di nido con un particolare filo di legno, Kakuko Ishii che segue e disegna il perimetro dello spazio dedicatole con fini legnetti di giunco e infine Naoko Yoshimoto che espone White Coffin recuperando vestiti e stoffe rigorosamente bianchi.

I 54 minitessili sono esposti al primo piano del museo; ad essi si collegano due grandi installazioni ospitate nel grande androne al piano terra, dovute all’artista egiziano Medhat Sahfik e al tedesco Jens J. Meyer.

Il primo propone La città dei profumi, un’installazione che raccoglie i colori e le essenze di aromi inconfondibili che evocano le atmosfere di terre e culture lontane. Medhat Shafik è nato In Egitto nel 1956 e dall’età di 20 anni vive in Italia. Diplomato in pittura e scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dagli anni Ottanta partecipa con successo a molte rassegne artistiche. La sua consacrazione arriva nel 1995, quando alla Biennale di Venezia il Padiglione Egitto da lui rappresentato con altri due connazionali viene premiato con il Leone d’Oro delle Nazioni.

Jens J. Meyer invece dedica alla città lagunare un’installazione realizzata in vele di microfibra che ricorda le forme di una gondola. L’artista, che definisce le sue sculture e installazioni Textile Tensions, è nato nel 1958 ad Amburgo. Dopo aver terminato gli studi in Economia decide di dedicarsi all’arte frequentando corsi di pittura e scultura. Ha preso parte a numerose esposizioni collettive in tutto il mondo tra le quali la IIX Biennale di Habana a Cuba e la Taman Purna Budaya Yogakarta in Indonesia.

Catalogo italiano/inglese/francese JMD Como con intervento critico di Luciano Caramel.