Origine
La Biblioteca del Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo di Palazzo Mocenigo – Fondazione Musei Civici di Venezia è stata istituita nel 1986 e possiede oltre 25.000 volumi, tra i quali sono presenti numerose edizioni antiche ed un ampio settore dei periodici che comprende riviste di moda dalla fine del ‘700 ad oggi. Particolarmente significativa è la raccolta di figurini di moda, composta da circa 13.000 esemplari, che costituisce una rassegna iconografica unica nel suo genere.
Il nucleo originario della Biblioteca proviene dal Centro Internazionale delle Arti e del Costume, abbreviato con l’acronimo CIAC, che sorse a Palazzo Grassi sul Canal Grande nel 1951. Il fondatore e promotore principale del CIAC fu Franco Marinotti, industriale tessile alla guida della Società nazionale industria applicazioni Viscosa ovvero della Snia Viscosa. Il CIAC, fin dal primo anno di attività, organizzava mostre e conferenze sulla storia del costume. Per aumentare il prestigio culturale del Centro fu istituita una biblioteca a Palazzo Grassi. Quest’ultima rappresentò un luogo autorevole in cui vennero raccolti numerosissimi testi sul costume, sulla moda, sull’economia e sull’arte che il Centro acquistava da tutto il mondo.
Nel suo complesso la biblioteca annoverava una raccolta formata da circa ottomila pubblicazioni . Nessun’altra biblioteca italiana poteva vantare una così ricca raccolta di testi specializzati sul tema dell’abbigliamento, che spaziavano dalla storia del costume popolare ai metodi di produzione industriale del tessile. La biblioteca del CIAC diventò un rinomato punto di incontro e di studio per tutti i ricercatori interessati ad approfondire il tema del costume e della moda. Il Centro internazionale delle arti e del costume subì un declino negli anni Settanta, per poi chiudere nel 1978. La sede di Palazzo Grassi fu venduta e al suo interno fu ospitato un istituto di cultura, per iniziativa di un gruppo di industriali veneti che fecero sopravvivere ancora per qualche anno le attività culturali e l’assetto organizzativo utilizzato dal CIAC.
Palazzo Grassi fu poi acquistato nel 1984 dal gruppo Fiat per ospitarvi la società Palazzo Grassi s.p.a., che vantava finalità culturali ed artistiche.
I materiali collezionati dal CIAC, dopo essere stati acquistati dal Comune di Venezia, passarono al Centro studi di storia del tessuto e del costume con sede a Palazzo Mocenigo di S. Stae, facente parte dei Civici Musei Veneziani. Il Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume di Palazzo Mocenigo, istituito nel 1985, proprio grazie a questa eredità diventa uno dei maggiori centri italiani specializzati nel campo della moda e del costume.
Incremento delle raccolte
Risistemata e aperta al pubblico nel 1986, la biblioteca viene ora aggiornata con le più significative e autorevoli pubblicazioni del settore, sia monografiche che periodiche.
Mission
Costantemente arricchita mediante la sistematica acquisizione delle pubblicazioni di settore, si caratterizza inoltre come istituto di ricerca e documentazione specialistica in storia del costume e del tessuto assolvendo ai più diversi compiti di ricerca e aggiornamento professionale di studiosi, docenti universitari, studenti e laureandi di tutto il mondo.
Sede
La Biblioteca ha sede presso il mezzanino di Palazzo Mocenigo, tipico esempio di architettura privata veneziana degli inizi del XVII secolo e dimora, a partire dal ‘600, della famiglia Mocenigo del ramo di San Stae, illustre casata veneziana che tra il 1414 e il 1778 diede alla città ben sette dogi. Nel 1985 il palazzo fu trasformato in sede del Museo e Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume per ospitare le ricche collezioni dei tessili e dei costumi antichi provenienti soprattutto dalle raccolte Correr, Guggenheim, Cini e dal soppresso Centro di Palazzo Grassi. Ora Palazzo Mocenigo ospita anche un’ importante sezione dedicata al profumo.
La sala di consultazione della Biblioteca si trova presso la camera da letto con alcova, posizionata nell’ammezzato del piano terra del Palazzo. Questa alcova, probabilmente risalente alla seconda metá del Settecento, è uno spazio ristretto, quasi intimo, con il soffitto basso e l’apertura della nicchia non eccessivamente grande. Un caminetto, sistemato al centro della parete davanti alla nicchia, si rifà alla moda francese che prevedeva di sormontare alla mensola del camino uno specchio. Tutta la stanza è decorata a stucco con decorazioni di tipo floreale e geometrico. In piccoli “cammei” viene raccontatata la storia di Ercole e Onfale”.